TERROIR

IL SUOLO

Il terreno “è un colossale campionario mineralogico della soprastante catena alpina, composto da ciottoli di granito, di porfido, di detriti di ghiaia, di schisti, micascisti, di serpentino, di sfaldature di rocce dolomitiche del Fenera, di ciottoli anfibolici” scriveva Luigi Nicolini nel 1904 sul Corriere Vinicolo di Casale.

Questa è la ricchezza del suolo di Ghemme che ha origini molto lontane nel tempo.

La collisione tra Africa ed Europa, iniziata circa 60 milioni di anni fa e tuttora in corso, ha fatto emergere lungo la Valsesia uno dei siti di maggior valenza geologica al mondo. Il ghiacciaio del monte Rosa, scavando la Valsesia, ha depositato, in quella che è oggi la collina di Ghemme, il suo patrimonio roccioso che è il terroir di questi antichi Nebbioli: rocce che una volta erano Africa, Europa, l’Oceano Tetide, gli strati profondi della crosta terrestre, il Supervulcano della Valsesia e parte del mantello. Un’eccezionale se non unica complessità mineralogica, matrice di finezza ed eleganza per i Nebbioli di Ghemme.

Un patrimonio riconosciuto come Global Geopark UNESCO.